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01 | Alessandro D'Aloia Giulio Trapanese |
Gramsci. L'elemento del culturale nella lotta anticapitalistica di oggi |
Marzo 2010 | ||
La storia nel Novecento, in un certo senso, si è andata complicando. La comparsa, nei decenni che hanno preceduto l’inizio del ventesimo secolo, delle contraddizioni centrali dello sviluppo della civiltà del capitalismo, si è avvolta progressivamente, nel corso di questo secolo, sempre più in un manto di indeterminazione dei suoi elementi oggettivi, e di confusione nel ruolo degli elementi soggettivi. Sulla base di questa percezione, aver attraversato lo studio di Gramsci per noi ha significato anzitutto andare incontro a questo tempo […]. Ha significato, quindi, legarsi ad un pensiero politico, quello di Gramsci, fondato tanto su radici profonde quanto in grado di guardare al di là di sé, verso il nuovo appena sul punto di apparire. In modo così, infine, di esprimere, da un lato, la riflessione politica all’interno d’una visione filosofica articolata della realtà, dall’altra, considerare il marxismo come l’apice di un movimento culturale di più ampio respiro e non circoscritto alla sola analisi economica della natura dell’economia capitalistica. |
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02 | Vincenzo Fiano | L'officina
delle migrazioni. Movimenti migratori e totalizzazione capitalistica |
Settembre 2017 | ||
E sarà illuminante capire in che modo i flussi di persone in movimento siano un fenomeno connaturato al capitalismo in quanto tale, più che nelle precedenti epoche, e a maggior ragione in una fase di globalizzazione del capitalismo, il quale saturando progressivamente le geografie terrestri, accompagna a questo movimento estensivo un movimento intensivo, in profondità, conformando a sua immagine la totalità dei rapporti sociali. Questo libro lega il fenomeno delle migrazioni alle sue cause profonde, facendoci comprendere l’irrealizzabilità di qualsiasi idea che, astraendo dalla natura estremamente dinamica degli equilibri socio-economici a livello planetario, si spinga a prefigurare non soltanto impossibili soluzioni definitive circa il problema dei migranti ma persino scenari, completamente al di fuori dalla realtà, di interi stati al riparo dai pericoli della mescolanza e perciò purificati dalle diversità. Siamo noi i diversi da noi stessi. […] La questione della tecnologia è fondamentale nella teoria della totalizzazione. È infatti proprio focalizzando sugli sviluppi ineguali del capitale a livello internazionale, inteso come differente livello di progresso tecnologico incorporato dai diversi sistemi-paese, dai diversi stati, che si può meglio inquadrare la dinamica delle migrazioni, determinata da una polarizzazione tra centro e periferia dei processi di globalizzazione. Risultano a tale scopo fondamentali concetti quali: lo scambio diseguale; lo spreco di uomini assoluto e relativo; e la fenomenologia della totalizzazione, svolta nel IV capitolo, come storicizzata in cinque fasi. . |