Transizione
LECS – LOW ENERGY
COHERENT SYSTEMS: UNA RIVOLUZIONE TECNICO-SCIENTIFICA
Roberto Germano*
*
CEO di PROMETE Srl, CNR
Spin off Company
Gli estesi sviluppi
della Elettrodinamica Quantistica (Quantum ElectroDynamics -
QED) ed in particolare della QED Coerente sviluppata dai fisici
teorici Emilio Del Giudice e Giuliano Preparata, rappresentano una vera
e propria rivoluzione scientifica in atto. Bisogna fare una piccola
premessa. Ogni sistema fisico, secondo la meccanica quantistica, tende
ad uno “stato fondamentale” di minima energia, la cui energia è
proporzionale alle varie frequenze di oscillazione del campo
elettromagnetico che permea tutto lo spazio. Questa energia viene
chiamata “Energia di punto zero”, ma non è nulla, anzi, siccome i modi
di oscillazione del campo elettromagnetico sono infiniti, l’energia del
cosiddetto “Vuoto” quantistico è INFINITA!!
Dobbiamo, inoltre,
sapere che un insieme di particelle rispetta il cosiddetto principio di
indeterminazione. Esso, in una delle sue forme, ci dice che quanto più è
determinato il loro numero, quanto meno lo è la “fase” (tipica
caratteristica di un’onda che tutti studiamo a scuola). Come casi
estremi abbiamo i seguenti: se il numero dell’insieme di particelle è
perfettamente definito, allora la fase è totalmente indeterminata e
questo si chiama “stato incoerente”, come nel caso di un gas; se il
numero di particelle è invece molto, ma molto grande, accade che
l’indeterminazione sul loro numero cresce moltissimo, e allora la fase
si definisce perfettamente e questo si chiama “stato coerente”, ma se la
fase è perfettamente definita vuol dire che abbiamo un’onda. Un’onda di
materia!
Date queste premesse,
notiamo che, ad esempio, le “anomalie” chimico-fisiche della più comune
delle sostanze, l’acqua, sono di gran lunga maggiori delle proprietà che
si riescono a spiegare coi modelli correnti: ci vogliono 7 volumi per
descrivere le “anomalie” dell’acqua! Inoltre, l’acqua degli organismi
viventi è davvero un po’ “particolare”; infatti, ad esempio l’acqua del
mare è composta al 97% di acqua e al 3% di minerali (sul totale del
numero di molecole), mentre una bellissima medusa è composta al 99,9%
(sul totale del numero di molecole) di acqua, e solo per lo 0,1% è
costituita da altri elementi: una bolla di acqua purissima, ma vivente
(e urticante!), in un mare di acqua ricca di minerali!
Emilio Del Giudice e
Giuliano Preparata negli anni ’80 del secolo scorso cominciarono ad
applicare all’acqua i concetti della QED, anche insieme a un altro
fisico teorico, Giuseppe Vitiello. Se abbiamo un numero di particelle
(atomi, molecole) che hanno livelli di energia discreti (cioè “a
salti”), condizioni standard nel nostro mondo di ogni giorno, accade che
le fluttuazioni quantistiche “risuonano” con le oscillazioni del campo
elettromagnetico alla frequenza corrispondente al salto energetico (c’è
una relazione diretta tra energia e frequenza), un po’ come quando
strisciamo un dito umido sul bordo di un bicchiere di cristallo che
comincia a “suonare” alla sua frequenza specifica.
Le “fluttuazioni
quantistiche” sono “oscillazioni energetiche” connesse al fatto detto
poco prima che l’energia di punto zero non è affatto nulla. Esse sono di
durata molto breve, perché sono limitate da un’altra forma del principio
di indeterminazione che ci dice che quanto più dura il tempo della
fluttuazione quanto meno energia essa può avere; se i tempi sono molto
brevi, però, l’energia può essere anche molto alta.
Tornando alle nostre
numerose particelle (atomi, o molecole), se il loro numero è abbastanza
grande, accade un “fenomeno collettivo”: essi mettono in fase le loro
transizioni energetiche all’unisono col campo elettromagnetico (come
quando cerchiamo la sintonia sulla radio), ma questo fa aumentare
l’ampiezza del campo elettromagnetico e... così via! Avviene, dunque,
una vera e propria transizione dello Stato Fondamentale del Vuoto
quantistico, dalla condizione in cui materia e campo oscillano
incoerentemente, ad un nuovo Stato Fondamentale del Vuoto quantistico,
quello Coerente - in cui la materia assume natura pienamente
ondulatoria, e materia e campo compiono grandi oscillazioni in fase. Ciò
è possibile (non viola il principio di conservazione dell’energia)
perché l’energia di interazione è negativa e c’è una certa soglia del
numero di particelle (atomi, molecole) abbastanza grande, di densità
abbastanza elevata e di temperatura abbastanza bassa, tale che questa
transizione è energeticamente favorevole, e cioè spontanea. Questo
meccanismo descrive - per la prima volta nella storia della fisica -
l’origine della transizione vapore-liquido! Nel caso dell’acqua stiamo
parlando di un fattore di densità 1600 volte maggiore del liquido
rispetto al vapore, e ciò non solo avviene in maniera spontanea, ma
addirittura emettendo energia: “il calore latente di liquefazione”.
Inoltre, poiché i
“salti” di energia dell’atomo corrispondono in generale a lunghezze
d’onda dell’ordine di 100 nanometri (cioè 100 miliardesimi di metro), lo
spazio risulterà naturalmente suddiviso in tanti domini di queste
dimensioni, al cui interno possono essere presenti diverse decine di
migliaia di atomi, ed il Campo Elettrico ed il Campo Magnetico si
evolvono in fase. Quindi una “cadenza temporale” origina una “cadenza
spaziale”, ossia una struttura a domini, i Domini di Coerenza.
Molto recentemente,
guidati da questo paradigma, si è evidenziato un nuovo fenomeno
sperimentale che abbiamo denominato “Effetto Ossidroelettrico”, che
conferma quanto questo approccio possa portare a rilevare fatti
sperimentali del tutto nuovi e con interessanti possibili applicazioni,
anche con tecnologie molto semplici - nel nostro caso si tratta
dell’estrazione di una corrente elettronica da acqua bi-distillata,
tramite due identici elettrodi di platino, alimentata dal semplice
calore ambientale, e mediata da molecole di ossigeno. Si tratta di
qualcosa che qualunque normale studente di scuola media sa bene essere
del tutto impossibile! Quindi, siccome invece l’effetto c’è, è chiaro
che potrebbe rappresentare la base scientifica per un possibile
breakthrough tecnologico verso nuovi sistemi di generazione di
elettricità, ecologici, non centralizzati e a basso costo.
In conclusione, credo sia il caso di notare che
mentre scrivo sono passati più di 20 anni dai primi studi pubblicati
sulla QED Coerente. Gli “esperti” che, malgrado vengano allertati da più
parti, continuano ad ignorare crassamente tali evoluzioni, dovrebbero
cominciare a chiedersi seriamente se possono ancora fregiarsi di essere
considerati tali.
È un po’ come se un
professore universitario di fisica nel 1925 avesse ignorato l’esistenza
della relatività ristretta: la cosa sarebbe stata giustificabile fino al
1905, forse anche fino al 1908, ma non certo 20 anni dopo!!
Chi sia nella condizione di privilegio e
responsabilità di poter decidere come indirizzare i fondi pubblici per
la ricerca, non può più permettersi di ignorare tali progressi degli
ultimi due decenni, se non vuole essere responsabile di gravissimi danni
allo sviluppo scientifico, tecnologico ed economico.
Alcune applicazioni industriali
Verso un’industria chimica ad altissima efficienza e, quindi, non
inquinante
Attualmente, come ben si sa, l’industria
chimica fa avvenire le reazioni chimiche “utili” in reattori ad alta
pressione e temperatura per accelerarle, ma le reazioni – che
tipicamente avvengono in fase gassosa – mostrano una selettività
comunque abbastanza scarsa, cosa che implica la generazione di una gran
quantità di scorie chimiche “non utili” ed inquinanti, derivanti da
tutte le reazioni non volute, ma che comunque non c’è modo di inibire, e
tutto ciò a fronte di una grande energia impiegata.
L’uso dei catalizzatori è, in effetti,
l’unico vero tentativo di rendere più selettive le reazioni chimiche
industriali; i catalizzatori sono sostanze chimiche che pur non
prendendo parte ad una reazione chimica, tuttavia, la accelerano; il che
già fa capire che sarebbe un’errore logico volerne comprendere il
meccanismo di funzionamento rimanendo nell’ambito della chimica.
Il più ampio uso della catalisi viene
fatto dai sistemi viventi nei quali avviene una sequenza di reazioni
molto ben organizzate nello spazio e nel tempo, ed ogni reazione è
opportunamente catalizzata da un enzima (prodotto in sinergia con quella
specifica reazione), e tutto ciò avviene ad una ben precisa temperatura,
mai troppo alta, e con una scarsa produzione di scorie e a fronte di una
piccola necessità di energia.
Se un catalizzatore non prende parte
alla reazione, come fa ad accelerarla? Forse bisogna focalizzare
l’attenzione sul campo elettromagnetico?
Per cominciare a ragionare in questa
direzione ci chiediamo se esista o meno una reazione catalizzata
solamente dal campo elettromagnetico. Con il laser si può effettivamente
effettuare separazioni isotopiche grazie al fatto che se un raggio laser
attraversa un insieme di atomi, accade che gli atomi che risuonano alla
frequenza del raggio laser circondano il raggio, poi ne vengono attratti
all’interno e poi spinti nella direzione del fascio dalla pressione di
radiazione. La risoluzione è altissima, ma l’efficienza energetica di
questo metodo non è poi così alta! Beh, se ci fossero delle sorgenti
coerenti “naturali”… forse è lì che dovremmo cercare! Ma abbiamo visto
che ci sono!! Possiamo allora utilizzarle per raggiungere effetti
catalitici molto più efficienti, simili a quelli biologici?
Consideriamo un altro interessante
indizio: le superfici rese finemente scabre, che spesso danno luogo ad
effetti catalitici, sono capaci di aumentare dai 4 ai 6 ordini di
grandezza un fenomeno tipicamente elettromagnetico: la diffusione Raman
; tale fenomeno è appunto noto come SERS (Surface Enhanced Raman
Scattering) ed è spiegato con un accordo di fase indotto dalla
superficie finemente scabra tra la radiazione incidente ed i componenti
del materiale investigato tramite la diffusione Raman. Probabilmente
tale accordo di fase è proprio ciò che dà origine alle proprietà
catalitiche delle superfici finemente scabre.
Accenniamo ora ad alcuni aspetti in cui
l’elettrodinamica quantistica coerente può avere un importante ruolo nei
processi chimici:
1) l’effetto dei deboli campi magnetici
sulla conduttanza ionica, che abbiamo ampiamente affrontato, che
illumina sì gli aspetti biologici, ma apre anche importanti scenari
nella chimica industriale e nelle biotecnologie industriali (produzione
di antibiotici, ecc…);
2) la formazione stessa delle membrane
cellulari e la spiegazione dei fenomeni di osmosi inversa sembrano
risiedere proprio nell’elettrodinamica quantistica coerente;
3) la messa in rotazione dei domini di
coerenza dell’acqua con stimoli a bassa energia di tipo magnetico e
meccanico (vedi, ad esempio, l’effetto anticalcare di cui abbiamo
parlato) fa sì che tale effetto possa essere modulato e possa mutare le
reazioni chimiche che avvengono presso la superficie dei domini di
coerenza (per mettere in rotazione un dominio di coerenza
- per lungo tempo, anche mesi - alla frequenza di 1GHz c’è
bisogno soltanto di una mini spinta di 0.2 Joule per litro….);
4) la presenza di un campo
elettromagnetico avente una frequenza risonante con delle molecole in un
mezzo coerente, fa sì che le molecole esperimentino una forza di
attrazione tra di esse, che ovviamente accelererà le reazioni chimiche
in maniera altamente selettiva (come già avviene nei sistemi biologici).
LUGLIO 2011
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[1]
L’effetto Raman o diffusione Raman consiste nel fatto che se
facciamo incidere della luce su delle molecole, la luce diffusa
è diversa in frequenza da quella incidente e dipende dal
materiale investito dalla luce: questo effetto si può dunque
utilizzare per fare analisi dei materiali: spettroscopia Raman.