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Maggio 2014

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PRESENTAZIONE DEL NUMERO 13

Redazione

 

Il numero 13 che qui presentiamo è, come annunciato, il primo di una nuova stagione della rivista. Non più numeri costruiti per rubriche e argomenti, ma a tema. La costruzione del numero è aperta e chiusa da una o più discussioni collegiali in cui è definito il tema di discussione e il programma di lavoro.

Ognuno degli implicati nella costruzione del numero conosce perciò anticipatamente il fuoco attorno al quale il proprio contributo dovrà ruotare e può, nel confronto con gli altri, capire quale taglio dare al proprio intervento. Da quanto detto è chiaro come il successo di tale schema redazionale dipenda in larga parte dalla partecipazione attiva del maggior numero di estensori possibile alle discussioni che innescano la realizzazione del numero.

Oltre alla sezione tematica ogni numero dovrebbe presentare anche una sezione più direttamente collegata all’attualità mediante inchieste capaci di aprire finestre nella realtà di ciò che attorno a noi è in movimento. Si esprime questa volontà programmatica sotto forma di auspicio per i prossimi numeri, dato che, al momento, non siamo riusciti ad inaugurare, come desiderato, questa seconda faccia della rivista.

In questa medesima ottica rientrano anche contributi come le recensioni di testi, o altro, capaci di indicare tracce ermeneutiche nei percorsi del pensiero contemporaneo.

 

Nel numero che presentiamo ai lettori si è deciso di trattare esplicitamente il tema di Internet, che ha compiuto 25 anni[1] proprio nello stesso periodo nel quale si scrivevano gli articoli. Si tratta evidentemente di un fenomeno che si pone alla base di una serie di cambiamenti che riguardano le vite di miliardi di persone in questo primo scorcio di inizio millennio. Già sui numeri precedenti della rivista si è data occasione di trattare, in modo più o meno diretto, internet o aspetti che attengono internet, né con questo numero si ha la minima pretesa di aver pronunciato parole definitive sull’argomento, al contrario, probabilmente siamo solo all’inizio di un possibile discorso circa internet. Semplicemente si è ritenuto che trattandosi di un aspetto divenuto sempre più centrale nell’evoluzione dell’uomo postmoderno, esso andava, in qualche modo, affrontato.

 

L’intenzione programmatica era quella di partire da almeno tre possibili livelli di analisi, il primo di tipo “economico” – Internet e la terza rivoluzione industriale – il secondo di tipo, per così dire, “antropologico” – Internet e le nuove forme di rapporti sociali, – il terzo “politico” – Internet e le nuove forme della politica.

Rispetto al primo tipo di approccio, possiamo infatti dire che da quando negli anni ottanta ha cominciato a diffondersi un sistema di produzione fondato non più sulla grande concentrazione di lavoro in un numero ridotto di siti produttivi, e si è venuto così ad insediare un meccanismo produttivo fondato sull’integrazione di processi separati e su di una dimensione a rete (toyota), il mondo dell’economia e della società ha subito una trasformazione sostanziale. Non esterno a questo processo si pone il fenomeno internet, che da mezzo di un’espansione in questa direzione, è divenuto adesso un elemento strutturale e, quindi, condizionante, della ristrutturazione capitalistica. Si tratta oggi di interpretare la connessione fra quest’elemento e la fase economica attuale che è segnata dal tentativo di fuoriuscita dalla crisi degli ultimi sei anni.

 

Rispetto al secondo approccio, sembra che ormai  l’uomo non sia più solo antiquato; ma di più. Con lo sviluppo delle nuove forme di comunicazioni virtuali che la rete garantisce, e sempre più garantirà, le modalità di relazionarsi e di costruire senso sociale si sono trasformate radicalmente negli ultimi dieci – quindici anni. La nuova modalità social è adesso l’essenza d’ogni atto comunicativo, e la relazione dell’individuo con il suo simile, libero dai vincoli di prossimità fisica, ed ormai anche di costi e tempi di connessione, si costituisce a partire da un sentimento diverso di vicinanza e condivisione che apre numerosi interrogativi sulle sorti delle forme di relazione umane da qui ai prossimi decenni.

 

E infine, rispetto al terzo approccio, si sa che si tratta di un tema studiato, ma ancora tutto da approfondire quello del rapporto fra rivoluzione di Internet e cambiamenti nei modi e nelle forme della politica. In particolare la politica democratica è oggi segnata da un cambiamento repentino delle forme di ottenimento del consenso, di manipolazione dell’opinione pubblica, di instaurazione della verità. Nessuna società occidentale ne è chiamata fuori. Le categorie valide nel passato legate a coerenza, progettualità, centri di mediazione del consenso, non sono più efficaci a descrivere il “nuovo già avanzato” che è il mondo della politica senza memoria e del tramonto del significato politico della memoria. Numerosi casi, italiani ed esteri, potranno essere approfonditi.

 

A partire da queste tracce di analisi si sono venuti a formare gli articoli che compongono il numero.

Il primo di A. D’Aloia intitolato Alla conquista del Web, ricerca una difficile definizione della natura giuridica di internet a partire dalla vivisezione delle sue componenti materiali e degli attuali rapporti di forza tra dimensione pubblico-politica e privato-economica della rete, per cercare di comprendere se e come sia possibile un’altra internet, per così dire, più “rizomatica”.

L’articolo Mnemotecnica del terzo millennio di G. Genovese, analizza l’evoluzione della memoria umana in funzione della tecnologia di riferimento, proponendo una lettura, dalle interessanti implicazioni, di internet quale integrazione estensiva delle facoltà mnemotecniche umane.

L’articolo di G. Cosenza intitolato Per un’analisi della rivoluzione digitale, illumina l’attuale dialettica uomo-tecnica, connettendo tra loro, in modo documentato, progresso tecnologico e cambiamento delle condizioni sociali e di vita e intravedendo in internet la base materiale per sviluppi inaspettati dello scenario economico.

S. Marfella con il suo Her di Spike Jonze: internet tra simulacri della realtà e singolarità tecnologica a partire dall’apparentemente paradossale storia d’amore tra un uomo ed un sistema operativo, narrata nel film trattato, conduce l’analisi sul piano del rapporto, sempre più morboso, tra l’uomo e la macchina, in un’epoca in cui la tecnologia sembra assurgere a ultima vera passione del genere umano.

Il contributo di M. Ammendola, Una teoria critica di internet, pone l’accento sulla necessità di una fruizione cosciente degli strumenti di rete ed analizza, anche in chiave psichica, il rapporto distorto che  sempre più spesso si instaura tra il mezzo e l’Io che lo utilizza.

L’articolo di A. D’Egidio, «Contemplando le finestre del buon Dio»: il tempo tra calendari, orologi e accelerazione informatica, offre un racconto molto documentato ed appassionante delle vicende storiche del tempo, del rapporto dei poteri con il suo controllo e dell’attuale scenario informatizzato in cui l’accelerazione iperbolica si eleva a stato estatico di massa.

J. Palumbo con Qualche altra cosa su Matrix. Cronaca di un fronte invisibile, approfondisce l’opera esegetica della trilogia cinematografica, focalizzando sul tema portante, ad un tempo, dell’opera analizzata e del nostro tempo: l’osmosi (equivoca) tra virtualità e realtà.

Chiude il numero l’Intervista a Roberto Fico, presidente della commissione di vigilanza Rai, da parte di S. Marfella, intento ad indagare lo stato dell’arte del rapporto tra politica ed internet, attraverso l’interlocuzione con l’unico movimento politico che pone internet al centro della propria prassi. Ai lettori la valutazione della qualità di tale rapporto nella forma datagli dal M5S.

 

MAGGIO 2014



[1]  La nascita del web viene fatta risalire convenzionalmente alla proposta depositata il 12 marzo 1989 al cern dal professore inglese, allora sconosciuto, Tim Berners-Lee.